domenica 11 marzo 2012

omelia di Caffarra


(...) Cari fratelli e sorelle dell’ACI, la trasfigurazione in Cristo non è un fatto che abbia rilevanza per il singolo fedele. Esso ha una rilevanza, perchè la coinvolge, per tutta la società umana. Uomini e donne trasfigurati in Cristo trasfigurano il mondo umano: trasfigurano l’amore coniugale, trasfigurano il senso del dono della vita, trasfigurano il lavoro e la sua organizzazione, trasfigurano la vita delle città in cui il Signore ci ha chiamato a vivere questa vita terrena. E’ questa - miei cari - la vostra specifica missione: non perdetene mai la coscienza. Lo statuto del laico nella Chiesa è definito dalla sua indole secolare, non da altro: Voi siete il mondo umano nella Chiesa e la Chiesa nel mondo umano. Se solo si spezzasse anche uno solo di questi rapporti le comunità cristiane e i fedeli diventerebbero laiciste oppure clericali. L’apostolo Paolo vi ha ricordato la condizione fondamentale: che ci educhiamo a pensare in un modo veramente nuovo e nuovamente vero. In una parola: pensare nella fede. Oggi è la Domenica dell’incoraggiamento, della speranza. Essi non ci sono dati da una parola umana. Ci sono dati dalla divina Parola: “Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?” In Cristo il Padre ci ha donato ogni cosa: anche la possibiltà di essere trasfigurati e di trasfigurare il mondo umano in Cristo. (4/3/2012 - Castello d'Argile)