mercoledì 28 dicembre 2011

Note tecniche

1) mailing list degli aderenti
funzione: consentire al presidente dell’associazione parrocchiale di inviare a tutti gli aderenti messaggi di posta elettronica o bollettini (newsletter) periodici
note tecniche: viene utilizzato il servizio (gratuito) MailChimp (www.mailchimp.com) che consente, tra l’altro, alcune funzioni molto utili come l’attivazione di un modulo di iscrizione personalizzabile da inserire all’interno del sito dell’associazione.
(questo documento viene inviato usando il sistema MailChimp)



2) sito internet di riferimento
>> all’indirizzo azionecattolicacastenaso.blogspot.com
funzione: mettere a disposizione degli aderenti (e non solo) documenti, collegamenti, immagini utili al funzionamento e alla vita dell’associazione;
note tecniche: viene utilizzato il servizio (gratuito) Blogger (www.blogger.com); il servizio blog prevede la possibilità di fornire il proprio indirizzo mail per ‘iscriversi’ al sito: cio’ significa ricevere un messaggio di posta elettronica ogni volta che il sito (blog) viene aggiornato.



3) forum di discussione
>> all’indirizzo https://groups.google.com/forum/#!forum/ac-castenaso
funzione: mettere a disposizione degli  aderenti uno spazio protetto per la discussione;
note tecniche: viene utilizzato il servizio (gratuito) Google Groups (https://groups.google.com); per accedere allo spazio di discussione gli utenti devono essere autenticati, cioè devono inserire ‘username’ e ‘password’, e possono scegliere tra quattro diversi livelli di ‘partecipazione’ alle discussioni.



venerdì 7 ottobre 2011

Paolo VI (25/04/1977)


Discorso tenuto da SS Paolo VI ai partecipanti alla III Assemblea Nazionale dell’ACI, ricevuti in udienza il 25 aprile 1977

CON GIOIA grande apriamo stamane le porte della nostra casa, e più quelle del nostro cuore, a tutti voi, Delegati dell'Azione Cattolica Italiana, che, insieme con la Presidenza Nazionale, avete voluto recarci di persona l'attestazione dei vostri sentimenti, dell'affetto sempre vivo, della fedeltà a tutta prova, dell'impegno generoso per la causa del Vangelo. Diamo a tutti e a ciascuno un cordiale benvenuto, particolarmente intenso, giacché nella freschezza del vostro entusiasmo noi sentiamo vibrare lo slancio, i propositi, le speranze delle numerosissime persone, giovani e meno giovani, che in ogni parte di questa diletta Italia condividono i vostri ideali, militando nelle file delle Associazioni, che voi qui rappresentate.
Siete infatti convenuti a Roma per celebrare la vostra Assemblea Nazionale e siete tutti consapevoli delle attese, che su questo avvenimento si appuntano da ogni Diocesi, da ogni comunità parrocchiale, ove ferve l'impegno cristiano. Non è solo questione di rinnovare le cariche elettive; si tratta di operare una franca verifica dell'attività svolta durante il decorso triennio, si tratta soprattutto di delineare gli obiettivi e di programmare gli impegni per il triennio futuro.
Impresa non facile davvero, solo che si ponga mente alla complessità ed urgenza dei problemi proposti all'azione pastorale della Chiesa nell'ora presente. Ebbene, figli carissimi, ci pare doveroso profittare di questo incontro per sottoporre alla vostra considerazione alcune indicazioni operative, con le quali desideriamo contribuire alla progettazione della vostra attività nell'immediato futuro.
La prima indicazione, su cui vorremmo insistere, per quanto scontata essa possa apparire, va in direzione di una ripresa decisa e forte dell'impegno formativo. L'Associazione deve riproporre, con fiducia, coraggio ed originalità, l'importanza primaria della preghiera, della lotta quotidiana per la fedeltà al Battesimo, della castità secondo lo stato proprio di ciascuno, della disponibilità alla consacrazione verginale e al servizio dei fratelli per chi a tanto è chiamato, della testimonianza di vita, privata e pubblica, nel cuore delle diverse, e spesso tanto difficili, situazioni esistenziali. In una parola: l'Azione Cattolica Italiana deve essere, potremmo dire, scuola di santità, sulla scia di tanti uomini e donne, giovani e ragazzi, che nel programma «preghiera, azione e sacrificio» hanno trovato la strada della loro fedeltà generosa e perfino eroica al Signore.
Su di un secondo punto vogliamo richiamare la vostra attenzione: la particolare rilevanza dell'Azione Cattolica che, in quanto collaborazione dei laici all'apostolato gerarchico della Chiesa, ha un posto non storicamente contingente, ma teologicamente motivato nella struttura ecclesiale. Dopo quanto ne ha detto il Concilio e quel che noi stessi avemmo occasione di sottolineare nella nostra Esortazione Apostolica Evangelii Nuntiandi, il ruolo specifico dell'Azione Cattolica nel disegno costituzionale e nel programma operativo della Chiesa non può essere sottovalutato. Essa è chiamata a realizzare una singolare forma di ministerialità laicale, volta alla «plantatio Ecclesiae» e allo sviluppo della comunità cristiana in stretta unione con i ministeri ordinati. Per meglio rispondere a questa sua funzione specifica essa dovrà curare con particolare impegno le strutture associative, mediante le quali non solo si esprime e si attua il principio di obbedienza, che è valore irrinunciabile, ma si rende possibile quella programmazione delle attività e degli interventi, che sola, in via normale, assicura una incidenza di rilievo sull'ambiente. Il criterio associativo, del resto, se inteso rettamente e applicato con saggezza, non solo non soffoca, ma stimola anzi la responsabile iniziativa dei singoli e la sagace percezione delle istanze emergenti dalle situazioni concrete, ed offre anche gli strumenti validi per una risposta adeguata.
La terza indicazione ci è imposta da un fenomeno, nel quale ci pare di scorgere un non trascurabile segno dei tempi: la presenza tra gli iscritti di diecimila coppie di sposi, che hanno voluto dare come tali la loro adesione all'Azione Cattolica, segna l'emergenza di una nuova sensibilità sacramentale e pastorale, che va colta e promossa. L'Azione Cattolica Italiana deve fare spazio al suo interno alle coppie e deve aiutare le comunità parrocchiali e diocesane a riconoscerne il ruolo di «protagoniste della pastorale», che a loro viene dalla grazia del sacramento. In una società, che emargina sempre più la famiglia e, praticamente, tende a vanificarne la consistenza e i compiti nelle realtà civili e nell'educazione dei figli, l'Azione Cattolica deve impegnarsi a promuovere il ministero dei coniugi anzitutto nei confronti della crescita nella fede dei figli; nei confronti poi dell'evangelizzazione delle coppie e delle famiglie deboli nella fede, con le quali essi hanno quotidiani contatti di vicinato, di lavoro, in situazioni spesso totalmente chiuse ad altre presenze ecclesiali; nei confronti infine dei fidanzati, che si preparano al matrimonio.
Una quarta, ma preminente indicazione ci pare imporsi oggi con urgenza: l'Azione Cattolica deve riscoprire la passione per l'annuncio del Vangelo, unica salvezza di un mondo altrimenti disperato. Certo, l'Azione Cattolica ama il mondo, ma di un amore che trae ispirazione dall'esempio di Cristo. Il suo modo di servire il mondo e di promuovere i valori dell'uomo è primariamente quello di evangelizzare, in logica coerenza con la convinzione che nell'Evangelo è racchiusa la potenza più sconvolgente, capace di fare veramente nuove tutte le cose. Evangelizzatori laici sono dunque i militanti di Azione Cattolica, abilitati dal dono dello Spirito e in piena fedeltà alla parola ricevuta dai Pastori, a realizzare nella vita quotidiana la sintesi tra fede e vita, ricuperando quell'unità, che l'insidia del secolarismo con lucida intenzionalità instancabilmente mira a dissolvere. In altre parole, si tratta di privilegiare il momento pastorale. La mentalità oggi dominante induce ad assolutizzare l'impegno «politico» a scapito di quello pastorale, negando a quest'ultimo una vera efficacia in ordine al cambiamento della società. Occorre rivalutare l'impegno per la crescita della comunità cristiana nella fede e nella testimonianza di vita, proclamando ben forte il fine soprannaturale dell'uomo e aiutando i credenti a riscoprire i valori anche politici, che una coerente professione del cristianesimo sviluppa a vantaggio di una più umana convivenza: il fermento rinnovatore introdotto dalla primitiva comunità cristiana entro le strutture socio-politiche dello stato pagano è testimonianza di per sé eloquente.
E, su questo punto, ciò che particolarmente ci preme sottolineare è l'urgenza di una più coraggiosa e qualificata azione evangelizzatrice in alcuni settori della civile convivenza, particolarmente bisognosi di uno stimolante confronto col messaggio di Cristo. Intendiamo alludere più specialmente al mondo del lavoro, spesso segnato da un'avversione profonda per ogni espressione di vita ecclesiale; al mondo della scuola, simbolo di tutte le contraddizioni, che drammaticamente investono la vita dei ragazzi e dei giovani, coinvolgendoli in spirali disperate, al mondo dell'Università e della cultura, pericolosamente esposto al fascino di teorie materialistiche in radicale contrasto col Vangelo; infine al mondo femminile, proteso alla ricerca di un discorso liberante sull'identità e sull'autonomia della donna, ma percorso anche da torbidi fermenti sovvertitori, che sconvolgono le generazioni più acerbe, spingendole spesso a comportamenti aberranti e a un atteggiamento di rifiuto totale nei confronti della Chiesa.
Il campo di lavoro, come vedete, carissimi Delegati dell'Azione Cattolica Italiana, è vastissimo ed anche singolarmente impegnativo. Non lo si può affrontare alla leggera. L'azione evangelizzatrice dell'Azione Cattolica nel mondo attuale esige studio e impegno culturale; impiego di strumenti adatti per la lettura delle esigenze storiche, che emergono nella vita del Paese e delle Chiese locali; tempestività di intervento e organicità di presenza; rigorosa qualificazione della stampa e dell'editoria; collegamento stretto e cordiale con i Pastori; coordinamento e collaborazione con le altre associazioni, gruppi e movimenti ecclesiali, in particolare con la FUCI e i Movimenti Maestri e Laureati Cattolici (presenti questi ultimi — e significativamente — a questa Udienza); chiarezza di obiettivi e di metodi, affinché ogni energia sia utilizzata senza sprechi inconcludenti e frustranti.
Figli carissimi, questi erano i suggerimenti, che più ci premeva di comunicarvi. Li affidiamo alla vostra intelligente riflessione e al vostro generoso impegno. Non senza un richiamo all'esperienza gioiosa, che il tempo liturgico ci invita a ravvivare: l'esperienza della presenza, reale anche se misteriosa, del Cristo risorto in mezzo a noi. E Lui che sostiene, con la grazia del suo Spirito, la nostra testimonianza. E Lui che fa ardere nel petto i nostri cuori quando, stanchi per il cammino, ci mettiamo in ascolto della sua parola, che risuona nelle Scritture, e ci accostiamo alla mensa, sulla quale nel suo nome viene spezzato il pane. Con la forza che ci viene da questo incontro, andiamo fiduciosamente per le vie del mondo e diciamo a tutti, con umile fermezza, la parola che riempie di gioia i nostri cuori: «Il Signore è veramente risorto». Sappiamo che questo è l'annuncio, del quale è in attesa, magari senza esserne conscio, ogni essere umano.
Vi accompagni la nostra Apostolica Benedizione.

giovedì 22 settembre 2011

Prossimi appuntamenti (dalla segreteria diocesana)

UNITARIO

Ecco le date degli incontri di presentazione del programma associativo

"VIVERE LA FEDE AMARE LA VITA: è questo il momento favorevole!"

 

Lunedì 26 settembre - Parrocchia Santa Lucia di Casalecchio, Via Bazzanese 17 - Casalecchio di Reno - ore 20,45

 

Martedì 27 settembre - Parrocchia di  San Pietro,   Piazza A. Gadani 1 - Castello d'Argile - ore 20,45

 

Mercoledì 28 settembre - Parrocchia di Santa Maria Assunta, Via Crespellani 7 - Castelfranco Emilia (MO) - ore 20,30 Santa Messa poi a seguire presentazione del programma

 

Mercoledì 5 ottobre - Parrocchia San Giovanni Battista via Marconi  (nei locali della Chiesa nuova) - Castenaso - ore 20,45

 

Sono invitati gli educatori, i giovani e gli adulti

 

 

SETTORE ADULTI

Domenica 23 ottobre 2011, dalle ore 15.00 in poi, avrà luogo il Convegno Adulti di AC presso la parrocchia di Santa Caterina da Bologna, al Pilastro.

Tema del convegno sarà: "Come annunciare la Buona Notizia agli adulti, oggi". Interverrà Don Ferdinando Colombo, dell'opera diocesana salesiana.

Oltre alla riflessione guidata da Don Ferdinando, il pomeriggio prevede la presentazione del testo emerso dal lavoro del settore adulti sul progetto: "Un po' di bene comune, anche la mia parrocchia collabora"  e la presentazione del sussidio adulti di quest'anno.

Sul sito www.azionecattolicabo.it è possibile scaricare il volantino con il programma del convegno.


sabato 17 settembre 2011

LAMTUMIRË BATHORE!


1-11 agosto 2011: dieci giorni di scambio nella bellissima terra albanese che per il settimo anno consecutivo non si è ancora stancata di ospitare un campo giovani bolognese.

Siamo partiti in 9: la maggioranza ha messo piede in questa terra per la prima volta, assistente compreso (don Tommaso Rausa). Sempre lì, dalle suore domenicane di Bathore: suor Irene, suor Gabriella e suor Virginia insieme a don Patrizio. All’arrivo abbiamo trovato costruito il seminterrato della futura chiesa, che ora funge da chiesa provvisoria, e i nostri amici albanesi cresciuti e maturati dopo aver prestato servizio per il secondo anno come educatori di quello che per noi è l’ACR.

La mattina insieme alle suore di Madre Teresa, provvidenziali per la traduzione, animavamo per un paio d’ore quasi un centinaio di bambini dai 3 ai 14 anni a Codracuce, una collina a pochi km da Bathore, improvvisando giochi e cercando di far loro passare poche regole di convivenza e lo spirito di squadra a cui non sono molto abituati. Il pomeriggio invece tre ore di programmazione e formazione con gli educatori di Bathore: una decina di ragazzi dai 14 ai 19 anni che seguono circa 100 bambini dai 6 ai 13 anni.

Abbiamo costruito il sussidio con le attività e i contenuti da svolgere settimana dopo settimana. Il tema scelto quest’anno, “le donne nella Bibbia” è stato un po’ difficile da accettare all’inizio per la condizione arretrata che vive in Albania la donna ancora oggi: il più anziano della famiglia decide per lei e spesso viene fidanzata e data in sposa dai 14 ai 17 anni, senza la possibilità di farsi la vita che desidera. E per gli educatori maschi capire che una figura femminile della Bibbia parla anche a loro che sono uomini è stato un passaggio necessario e non scontato.

Siamo poi entrati nelle case di alcune donne che hanno ricevuto le macchine da cucire che sono state raccolte nei mesi scorsi, inviate tramite container, che suor Virginia ha provveduto a smistare. Una macchina da cucire per una donna e madre albanese è una grande fonte di reddito poiché, grazie ai corsi di cucito che vengono organizzati più volte l’anno in parrocchia, le permette di guadagnare qualcosa per mantenere la famiglia e negli anni aprire un piccolo laboratorio di sartoria. Perciò rinnoviamo l’invito a chiunque avesse una vecchia macchina da cucire a pedali inutilizzata di farlo sapere in Centro Diocesano e in particolare al settore giovani, perché sogniamo di raccoglierne altre per effettuare una nuova spedizione nei prossimi mesi per poter dare futuro ad altre donne!

Nel resto del tempo abbiamo condiviso la vita di preghiera della comunità parrocchiale e qualche momento di scambio con gli altri gruppi incrociati per qualche giorno che erano venuti come noi a svolgere un servizio: un campo giovani di una ventina di ragazzi dell’AC di Macerata e sei ragazze da Roma della Gioventù Ardente Mariana che andavano ad incontrare ed evangelizzare alcune famiglie.

Inoltre non ci siamo fatti mancare due giorni in giro alla scoperta di questa bella terra come momenti di conoscenza fra di noi e con i nostri amici di Bathore: al nord, a Scutari, e verso sud a Berat, la “città dalle mille finestre”.

Abbiamo consegnato inoltre alle suore più di 750 euro raccolti il 9 luglio scorso all’apericena a San Lazzaro che verranno usati per le necessità dei nostri amici educatori: una parte andrà per la loro formazione, permettendo così di partecipare ad alcuni incontri per educatori in varie parrocchie albanesi, un’altra parte verrà destinata per pagare a molti l’anno scolastico/universitario.

Tornare a Bathore e vedere che quelli che sei/sette anni fa erano bambini a cui noi facevamo da animatori sono oggi educatori carichi, vogliosi di trasformare il mondo dei bambini albanesi con semplici cose fatte con amore è un piccolo miracolo che continuamente sorprende e stupisce!


E allora… lamtumirë Bathore! (= arrivederci Bathore!)

Ilaria Viaggi

mercoledì 14 settembre 2011

Intervento Caffarra 2/9

Abbiamo inserito nella sezione 'Diocesi BO' l'intervento del Card. Caffarra durante l'incontro con gli insegnanti e gli educatori dello scorso 2 settembre

domenica 11 settembre 2011

Prossimo convegno adulti

Ciao

Nasce oggi - Domenica 11 settembre 2011 - il blog dell'Azione Cattolica di Castenaso. Vuole essere uno strumento di informazione, di contatto, di comunicazione.